Mercoledì, 03 Luglio 2024
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Cecilia Prugna, ala dell'Empoli Ladies, si racconta a Calciodonne!

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Prugna Cecilia

Con grande piacere intervisto la giovane Cecilia Prugna, classe '97, in forza alla capolista del girone A di Serie B Empoli Ladies. L'ala, attualmente infortunata, racconta come si è avvicinata al mondo del calcio, gli obiettivi stagionali, il cambio di denominazione della sua squadra da “Castelfranco” a “Empoli Ladies” e la sua voglia di tornare in Nazionale.

A che età e come ti sei avvicinata al calcio?
"Da piccola sono sempre stata un bel 'maschiaccio' , mi divertivo a giocare a calcio, in ogni modo possibile, con i miei amici e senza neanche accorgermene portavo avanti quella passione che si è rivelata, per me, la più bella in assoluto. Un giorno, mentre ci scatenavamo in un match all'ultimo sangue nel parco, si avvicinò un uomo che mi convinse,con poco sforzo, a cominciare a giocare in una squadra. Così, con l'appoggio e il supporto dei miei genitori, iniziai, a 7 anni, a giocare nella squadra del mio paese".

Quali vantaggi, se ce ne sono stati, ha portato il cambio di denominazione da "Castelfranco" a "Empoli Ladies" con l'ingresso di una società professionistica? Pensi che se emulato da altre società possa essere un passo per far crescere l'intero movimento femminile?

"Il passaggio all'Empoli è stato sicuramente importante perché avere il nome di una grande società come questa porta con sé molti vantaggi, tra i quali certamente l'impatto del nome nel paesaggio del pubblico che finalmente ci fa riscontrare qualche volto nuovo in tribuna. Certo, ogni situazione, soprattutto se nuova, ha le sue difficoltà, e anche noi ne stiamo trovando, ma da entrambe le parti c'è il comune intento di far crescere questo movimento femminile. Aggiungo ovviamente che avere quello stemma sulla divisa è stato da subito motivo di grande motivazione, ed ogni settimana andiamo in campo con l'onere e l'onore di questa maglia e di questa città. È fondamentale, infine, che anche altre squadre femminili trovino una collocazione nel settore professionistico di altrettante maschili. Il calcio femminile ha grandi potenzialità e grande volontà, quello che gli manca è la forza, che il maschile ha fin troppa. L'associazione è semplice. Non dobbiamo più scindere questi due movimenti, ma unirli in un unico grande ingranaggio perfetto".

A detta di quasi chiunque siete la favorita del girone per la vittoria finale e il conseguente salto in Serie A. Finalmente dopo l'ultima giornata siete riuscite a ottenere il primato solitario. Ti aspettavi un campionato più semplice? Quale è o quali sono le avversarie che finora ti hanno sorpreso di più?
"Sì, in molti ci danno di favorite come conseguenza del grande risultato ottenuto l'anno scorso. Piacerebbe anche a me essere la favorita. Ma la realtá è che ogni campionato ha una storia tutta sua; le squadre cambiano, le giocatrici pure. Noi siamo le stesse dell'anno scorso (apparte il ritorno di Venturini) e quest'anno, come l'anno scorso vogliamo scriverla questa storia e lo facciamo con una consapevolezza in più. È questa consapevolezza che ci rende le favorite, e noi dobbiamo solo stare attente a non trasformarla in presunzione. Vogliamo far prevalere le nostre motivazioni su tutte le altre squadre, ma incontreremo, come abbiamo già incontrato, squadre che come noi sanno farle valere. Ad esempio la Novese, squadra compatta, aggressiva e di ottime qualità, o il fresco Molassana, dimostrazione che è vietato abbassare la guardia. Non mi aspettavo affatto un campionato più semplice. Vogliamo metterci alla prova. Abbiamo un obiettivo e vogliamo lottare per farlo nostro".

In caso di promozione ti sentiresti pronta per affrontare un campionato nella massima serie?
"Chiedermi se sono pronta alla massima serie è come chiedermi se sono pronta ad affrontare qualcosa che ho sempre sognato. Tanta fatica per raggiungere un obiettivo, tanto tempo che guardi a quello stesso traguardo e poi quando sei lì? Ora non lo so, sinceramente. So che voglio e vogliamo metterci alla prova, so che abbiamo tanta voglia di crescere e di imparare e la seria A, è un grande itinerario in cui una squadra giovane può diventare grande. Ora, e domani posso solo guardare le mie compagne e vedere qualcuno che come me è disposto a lottare per tenerci aggrappate a qualcosa di tanto cercato. Siamo una bella squadra e come si dice da noi, il modo lo troveremo".

Hai visto l'ultima sfida di campionato dalla tribuna. Nonostante la tua assenza è arrivata comunque la vittoria per 0-1 in quel di Molassana. Da esterno mi pare di aver visto un bel gruppo e una bella partecipazione da parte di tutte. Sbaglio?
"Sì, spesso sono costretta a vedermele dalla tribuna per infortuni, e devo dire che l'ultima contro il Molassana è stata una partita un po' particolare. Quest'anno, fin da subito, abbiamo incontrato qualche difficoltà dal punto di vista del gruppo. Arrivavamo alla domenica e c'era sempre quel nervosismo di troppo, dovuto a situazioni esterne, a disturbare l'empatia. E quella contro il Molassana inizialmente sembrava l'ennesima di quelle partite dove pressione di dover fare il risultato e confusione prevalevano. Invece non è andata così. Le ragazze (e non vedevo l'ora) hanno deciso di vincere quella partita e l'hanno fatto insieme. Ho rivisto la solita grinta, prima sparsa, unita verso il solito obiettivo. Nell'ultima mezz'ora ho rivisto la mia squadra".

Sei stata nel giro delle Nazionali giovanili: racconta cosa hai provato nel vestire la maglia Azzurra e se auspichi di poterci tornare a breve.
"Le mie apparizioni in Nazionale si sono sempre fermate agli stage. Ho avuto questo tipo di esperienza nell'under 17 e 19. Ho sempre preso queste chiamate come opportunità di crescere e confrontarmi con realtà professionistiche e a me, spesso estranee. La mia sfortuna è stata forse quella di aver trovato squadre solide e bene o male già formate. Ma ho sempre dato il meglio, così da non avere rimpianti e da togliermi molte soddisfazioni. Ovviamente spero in un richiamo futuro, per poter dare il mio contributo alla causa della Nazionale. È un sogno che viaggia sempre in parallelo a quello che ho in serbo per la mia squadra".

Grazie, Cecilia, per questa bella intervista. Ti auguro il meglio calcisticamente e non. In bocca al lupo per il prosieguo del tuo campionato, sperando di poterti vedere presto di nuovo sui campi da gioco!

Intervista di Federico Scarso.
Nella foto di Fabio Fazzari e Mara Ramella (la “Fotocoppia del Calcio Femminile”) Cecilia Prugna in azione nella partita di Coppa Italia contro il Molassana, vinta in quell'occasione per 0-4 dalle toscane. In quella gara Cecilia segnò una doppietta.

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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